mercoledì 15 dicembre 2010

Incontrando Giulio Questi




Dopo aver scritto racconti per alcune riviste entra nel mondo del cinema, girando documentari, facendo l'aiuto regista di Valerio Zurlini e Francesco Rosi, l'attore in La dolce vita di Federico Fellini, e lo sceneggiatore.

Esordisce nella regia cinematografica nel 1961, dirigendo un episodio del film Le italiane e l'amore. Nel 1962 co-dirige il mondo movie Universo di notte, quindi nel 1963 dirige un episodio del film Nudi per vivere, co-diretto con Elio Petri e Giuliano Montaldo, e firmato con lo pseudonimo collettivo Elio Montesti. Il film viene subito sequestrato e non uscirà mai più. Nel 1964 è la volta di un altro film a episodi, Amori pericolosi, co-diretto con Carlo Lizzani e Alfredo Giannetti.

Nel 1967 Questi dirige finalmente un film da solo. Se sei vivo spara, è uno spaghetti western epocale,[3] con scene violentissime, come lo scotennamento di un indiano e cavalli sventrati, e una storia non convenzionale. Il regista si servì del genere western per filmare le violenze e le stragi viste durante la sua militanza nella Resistenza italiana.[3] Il film venne sequestrato, per essere rieditato ampiamente tagliato.[3] Solo nel 1975, con il titolo Oro Hondo venne riproposto con la reintegrazione di alcune sequenze, ma con altri piccoli tagli.[3]

Nel 1968 Questi dirige La morte ha fatto l'uovo, giallo sui generis ambientato in un allevamento di polli. Anche qui ci sono scene schock, come un pollo senza gambe, e una critica al consumismo imperante.[1]

Nel 1972 dirige il suo ultimo film per il grande schermo, Arcana, storia di meridionali ambientata a Milano, raccontata con situazioni surreali e magiche, tra la levitazione di un asino e rane che escono dalla bocca. Il film viene distribuito a stento in Italia e per niente all'estero.[1]

Dopo questo film Questi si ritira dal cinema e lavora per la televisione.

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