lunedì 17 novembre 2008

MARCO GIUSTI AL VFF


Incontro Marco Giusti al 4' giorno del Festival!

"Un Festival di vecchi, con film fatti da vecchi, magari il cinema è anche diverso".....
A 20 anni qualsiasi Festival sembrava una cosa fantastica. Io mi ricordo che a 20 anni vedevo tutto, dormivo solo 3 ore. Ora è diverso, hai tutto, hai i DVD. E' diverso il cinema, i formati con cui si usufruisce della visione. Una volta si riusciva a parlare con George Cukor, Cannes è peggio, più il Festival è piccolo, più riesci a toccare Quentin Tarantino, Frank Miller, David Lynch, e quindi a innamorarti del Cinema che è l'unica vera missione del cinephile. I film in concorso sono una cosa, le retrospettive una cosa, gli eventi una cosa, i film a mezzanotte un'altra cosa. Per esempio in questo Festival la cosa più carina è il film di Jose Mojica Marins " Encarnação do Demônio", un grande horror di un autore- attore del terzo mondo, qui completamente ignorato, un super-horror che devi vedere qui. Quello che idealmente aveva inventato Ungari qui a Venezia e anche a Massenzio, fare del cinema tanti eventi (Hitchcock che non hai mai visto...)e noi ancora qui abbiamo questo modello qua....
Io ad esempio amavo
John Ford, adesso il ragazzo ama l'horror, poi c'è una middle class di cinephiles diciamo alla "CIAK", che si bevono Charlize Theron, si bevono queste cose qui, però è chiaro che ci sono degli estrimismi nel cinema. Andiamo a vedere tutti quanti "Arcana", uscito solo 2 giorni nel 73, queste sono le cose che il cinephile nuovo ama. In generale c'è un cinefilo un po'più inutile, però anche il cinema è più brutto, meno forte, meno interessante. Il film come quello di Opzetek, un buon cinema medio italiano od americano, un tempo a chi sarebbe interessato. Ieri stavo intervestando Paolo Benvenuti su "Puccini", e gli ho chiesto "Secondo te c'è un legame tra il cinema western e Puccini?"E lui "Ah sì c'è quel film con Dean Martin, uno che spara...come quel film con Dean Martin, è "Un dollaro d'onore". E Benvenuti mi ha chiesto chi è il regista. Paolo, io dovrei prendere e andarmene subito, io non posso accettare che un regista non sappia chi è Howard Hawks...Una conversazione che feci con Quentin Tarantino, a Nizza adesso, su John Ford......Per Tarantino, Ford è stato sopravvalutato e il più grande regista del mondo è Sergio Leone e su questo si è aperto un dibattito...il punto è, lui è più giovane di me, avrà 7 anni di meno, credo, e questa cosa cambia completamente il modello di cinema da amare che ti ha formato. In fondo siamo quello che si vede e si ama quando abbiamo tra i 9 e gli 11 anni, il resto è secondario. Io amo film assurdi che vanno dal 66 al 68. Su questa cosa si apre il dibattito su cosa è la cinefilia adesso o che cosa era prima....

lunedì 10 novembre 2008

Caterina Murino incontrata al Venice Film Festival


"L'INTERVISTA"
W: Come ci si sente nei panni della nuova Sophia Loren? Ti senti un po' investita di questo ruolo così importante?
C: No, non potrei mai.
W: Quindi sei molto modesta?
C: No, non è modestia, non potrò mai sognare di diventare Sophia Loren e nemmeno di assomigliarle un minimino.
W: Ma ce l'hai lo spirito della madrina, sai che Sophia Loren
è una sorta di madrina italiana all'estero. Vorresti ambire a diventare questo?
C: Credo che lo sono già, perchè non vivo in Italia, vivo in Fr
ancia, per questo lo sono già.
W: cosa ti manca dell'Italianità in Francia, ti manca qualcosa?
C: no.
W: motivo?
C: sto bene in Francia perchè ho fatto una scelta, una scelta un po' forzata e adoro la Francia
W: quindi hai seguito un po' Monica Bellucci?
C: assolutamente no, ognuno ha la sua vita e la propria carriera!
W: quindi un percorso atypico il tuo...ti senti un po' atypica in questo?
C: molto atypica in tutto!
W: quali sono i princi
pi fondamentali della tua atypicità?
C: sono sarda e a parte Maria Carta, credo non ci sia nessuna attrice sarda nella storia del Cinema Italiano...(continua)...








O
tto nuovi film per Cate
rina Murino, ex bond girl insieme a Eva Green, accanto a Daniel Craig nell'episodio di James Bond, Casino Royale. La carriera per la giovane attrice da quel momento è decollata, tanto che ormai vive stabilmente a Parigi, si sente un'attrice internazionale e dice sicura di sé: "All'estero sanno chi sono".
Della sua vita in Francia racconta come vi si è stabilita: "Nel 2003 grazie alla mia cocciutaggine, non parlando il francese, ho avuto la parte ne "Il bandito corso" con Jean Reno, dopo che erano state scartate quattro attrici italiane che parlavano la lingua" ; mentre dell'Italia prova un certo imbarazzo a parlare, soprattutto dell'argomento a lei più caro, il cinema.

Di fronte alla parola cine-panettoni la sua reazione è: "Ho difficoltà a parlare di cinema per i cine-panettoni, in Francia non esistono. Lì il governo aiuta i registi, lì arriva il cinema da tutto il mondo (e pochi dall' Italia, non sappiamo esportare le storie) - e prosegue come un fiume in piena - lì c'è un'industria e niente ingerenze politiche. In Italia bisogna vincere un David per poter continuare a lavorare, devi avere punti per trovare finanziamenti, se non vinci un premio non ti danno punti. Così hai attori non giusti con la raccolta punti tipo Mulino Bianco. Allucinante".
Anche per la fiction non ha parole meno dure: in uno dei prossimi film, Made in Italy di Stéphane Giusti reciterà la parte di un'attrice di fiction italiana e a tal proposito afferma: "Non esistono queste cose in Francia. Che tristezza per le attricette raccomandate da Berlusconi a Raifiction. Se quello è il vertice...".

Caterina Murino filmografia
Caterina Murino website

PS: E' scontato dire che siamo d'accordo con Caterina: per gli atypici il cinema italiano è morto- con la morte dei generi è morta l'industria-. Esistono dei casi, e solo di casi trattasi, come la Fandango, o i films di Sorrentino e Garrone...e c'è anche Caterina nel film di Zanasi "Non Pensarci" e ne "Il seme delladiscordia" di Pappi Corsicato!





mercoledì 5 novembre 2008

TINTO BRASS




Giornata di chiusura del Festival, questa volta in compagnia dell'amico psicologo- sassofonista Stefano Scippa. Arriviamo alle 15 quando stanno già sbaraccando tutto. Peccato, nelle mie intenzioni c'era l'idea di portare a casa una qualche altra intervista. Detto e fatto! Mastro Brass gironzolava in compagnia, destinazione Hotel Excelsior. Gli giro intorno e in un nano secondo devo decidere come agganciarlo.
Regola numero 1: "Non essere scontato e banale"
Regola numero 2: "Omaggiare il Maestro"- sono un suo fan-.
Attacco con Bob Guccione, produttore di Caligola e alter ego di Brass. Poi è la volta del grande Kim Arcalli, montatore che rivoluzionò il cinema italiano e anche collaboratore di Brass all'inizio degli anni 60. Inevitabile la domanda sulla qualità di questa 65 esima edizione. Inevitabile la risposta del Maestro: "C'è una deriva progressiva verso la catastrofe totale"e per il Maestro che fu anche allievo del grande Luchino Visconti- e si vede- Morte a Venezia è il vero leit motiv di critici, cineasti e addetti ai lavori che non si riconoscono con le scelte del direttore Muller. Ma c'è anche Caterina Varzi, la nuova musa di Brass, protagonista del prossimo "Ziva", il film che sarà interamente girato in un faro...

martedì 4 novembre 2008

PATRIZIA PELLEGRINO




Riesumata dall'Isola dei famosi è tornata a far parlare di sè, ma questo, almeno per noi atypici, non è importante. La Pellegrino è soprattutto un idolo per le geneazioni di 35-40 enni cresciuti a Pane e "Blitz". Ha deliziosamente accompagnato i nostri primi momenti di intimità. E questo non è poco. Il Meganoide- un amico da me così ribattezzato per la sua passione per Daitarn e Goldrake- aveva una immensa collezione di giornaletti , che sotto pressione della madre- una specie di Signora Rottermayer- fu costretto a nascondere. Ma dove? Il Meganoide simulò di gettare i giornaletti nella spazzatura, poi tornò sui suoi passi e sotterrò questo ben di Dio in un prato nelle vicinanze di casa sua. Wow, un migliaio di riviste tra cui Blitz, Le Ore, L'Intrepido, ma anche le copertine con Nadia Cassini, Carmen Russo, Barbara Bouchet, Edwidge Fenech...L'anno scorso il Meganoide ha deciso di riesumare il tesoro nascoto, insieme ai Vecchi Amici. Muniti di vanga abbiamo scavato e, miracolo, le copie erano ancora intatte. C'era anche una copia con Patrizia Pellegrino in copertina! WOW!
PS: nella foto è ritratto il Meganoide

sabato 1 novembre 2008

C'era una volta Mario Monicelli




Non è propriamente quella che si possa definire una grande intervista, anzi; ma stavolta non mi sembrava proprio il caso di infastidire il Maestro nella sua tradizionale passeggiatina serale. In questa breve chiacchierata Monicelli si sofferma sulla necessità di tornare alla vita familiare, al cinema a conduzione familiare- Avati ne converrebbe- anche se, diversamente da altri, è anche interessato ai grandi temi nazionali proposti dai 2 grandi assenti alla Mostra del Cinema: Garrone e Sorrentino.
Una curiosità: si sente la voce del Bufalo- mio compagno di s-ventura- in sottofondo. Era ora! Ci voleva proprio il carisma del Maestro Toscano per eludere il tipico "sguardo altrove" del Bufalo. Chi lo conosce sa a cosa mi riferisco, e per chi non lo conoscesse...

«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»



PS: ottimi gli Internet Point veneziani
PS bis: non ho proprio tempo per soffermarmi sui tanti films di Monicelli che ho amato...E' uno dei miei autori italiani preferiti, dietro al più grande di sempre- Dino Risi-.

KILLERS OF THE FLOWER MOON, dubbi, qualche perplessità? 2 battute su #killersoftheflowermoon

"In queste settimane, un film proiettato nelle sale cinematografiche ha scatenato una sorta di guerra di opinioni, ancor più ridicola ...