domenica 8 febbraio 2009

VIVERE E MORIRE A BOLOGNA










Arrivati a Bologna un po' per caso, tra la fine degli anni 90 e l'inizio del Nuovo Millennio, spinti ciascuno da motivazioni che a distanza di tempo i 3 non sapranno perfettamente spiegare, questi 3 unici e grandi personaggi costituiscono quelle zone d'ombra che meglio raccontano- almeno per noi atypici- un luogo, un territorio, una città e, vista la grandezza dei 3, forse un'epopea. Leroy purtroppo non c'è più, ha lasciato a Bologna un ricordo offuscato dalle droghe e dalla malattia e performance nostalgiche di quando era il Principe di "Fame". Vito Equatore è scappato da Novi (provincia di Bari) per ragioni lavorative e familiari; Abel Ferrara non trovava più un finanziatore americano per i suoi films. Storie di artisti forse al capolinea, in cerca di restyling in una città che non dimentica il passato. Lo Mummifica. E allora come d'incanto Leroy da Bologna arriva direttamente al "Costanzo Show", Abel Ferrara riceve un paio di miliardi di vecchie lire per il suo "Mary", Vito Equatore diventa l'uomo immagine di Vicolo Bolognetti, dopo l'annosa vicenda della mostra sulla Madonna piange sperma di cui Equatore è stato l'ideatore. Ma perchè a Bologna tutto ciò è possibile?
Cercherò di dare una spiegazione. Leroy e Abel sono newyorkesi, Equatore è barese, però per molti anni è stato emigrante all'estero. E' chiaro e palese a tutti che New York i propri eroi prima li celebra, poi quando non funzionano più, li distrugge con la rapidità di un Boeing, così forse anche il Lussemburgo. Bologna è più buona, molto più buona, anzi buonissima. E ha poi un amore incondizionato per tutto ciò che è americano, amore che si è consolidato dall' avvento dello yuppiesmo negli anni 80. Bologna li accoglie, li protegge, li vizia e non se ne libererà mai. Non può e non vuole farlo, Bologna è uno spazio senza tempo, un luogo che ha nei suoi Mingardi, Guccini-lo trovate ancora all'Osteria da Vito- Morandi, Dalla, i propri paladini e se qualcuno se ne fosse dimenticato, la città glielo ricorda con gli immensi cartelloni pubblicitari all'ingresso delle antiche porte. A Bologna Enrico Brizzi sarà sempre il giovane autore di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"e proprio nel 2004 ha festeggiato i 10 anni dall'uscita del libro. Mingardi è ancora un giovane presentatore, giovanissimo per la Festa dell'Unità, Morandi è un ragazzino, Dalla un bebè. Questo è il destino che abbiamo scelto, e questa è l' occasione che è stata data ad Abel, Leroy e Vito Equatore.
Vito Equatore




Abel Ferrara

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