mercoledì 25 giugno 2008

ABEL FERRARA

Sto riscoprendo Abel Ferrara- che adoro- quindi...........
THE DRILLER KILLER (recensione copiata e incollata dall'ottimo blog SCAGLIE)
di Abel Ferrara
(1978 USA 85’)

Primo film partorito dal talentaccio del duo maledetto Nicholas St. John/ Abel Ferrara, autori di due capolavori degli ultimi anni come “IL CATTIVO TENENTE” e “THE ADDICTION”.
Abel Ferrara è anche l’attore principale di questo suo secondo film come lo era anche del primo, il porno delirante NINE LIVES OF A WET PUSSY (per la cronaca ha interpretato anche il maniaco sessuale del suo terzo film L’ANGELO DELLA VENDETTA).
L’idea di cinema di Abel è estrema e volutamente disturbante, ma la sua geniale intuizione è sempre stata quella di cercare di raggiungere la purezza e la trascendenza trattando di ciò che comunemente viene considerato indecente e spregevole. Solo partendo dal basso si può raggiungere l’alto, lezione chiaramente derivata dal maestro Rainer Werner Fassbinder.
Infatti già da questo film censurato ovunque, il regista ha il coraggio di mostrare la singolare via di redenzione del suo protagonista, il pittore Reno, in crisi creativa e con grossi problemi economici. Mancano i soldi per l’affitto e le bollette, il rapporto con la fidanzata è un inferno, ed è così costretto a subaffittare parte del suo loft ad una banda di punk incallita, capace di suonare ininterrottamente a volumi e ritmi vertiginosi (i pezzi del film sono di Abel Ferrara, chitarrista ancor prima che regista) facendo così definitivamente perdere il lume della ragione a Reno, oltre alla capacità creativa.
Una sera, però, vedendo in televisione la pubblicità di un prodigioso trapano elettrico di ultima concezione Reno ha l’ispirazione creativa definitiva: creare opere d’arte mutilando dal vivo gli abitanti notturni delle strade di New York, usando questo sfavillante trapano come pennello riuscendo così allo stesso tempo a sfogare sanguinosamente tutta la sua più intima frustrazione e rabbia verso una società ripugnante. Il film si inserisce nel filone del cinema horror degli anni ’70 e non è esente da siparietti erotici chiaramente inseriti per accontentare la produzione e i gusti bassi del pubblico onanista.
Assolutamente degno di rilievo è il modo in cui il regista riesce a dare l’idea del processo creativo in pittura rappresentando le difficoltà e la ricerca interiore che preludono al concepimento dell’opera d’arte; sicuramente lo Scorsese di “LEZIONI DI VERO ” ne sarà stato ispirato (sul tema, da leggere “Il capolavoro sconosciuto” di Balzac). A livello cinematografico non si può non ricordare come predecessore di questo film il piccolo cult "Bucket of Blood" del maestro Roger Corman.
I quadri che compaiono nel film sono del pittore Douglas Anthony Metro all’epoca buon amico e inevitabile compagno di sbronze di Abel Ferrara.

giovedì 19 giugno 2008

AMERICANI a Bologna: Dan Peterson, Jeff Dowd e Ted Hemmann



Nel periodo 1973-78 Dan Peterson allena la Virtus Bologna in serie A1, vincendo nel 1974 la Coppa Italia e nel 1976 lo scudetto. Collezionò altri piazzamenti d'onore come il 2° posto nei playoffs nel 1977 e nel 1978 e un 2° posto nella Coppa delle Coppe nel 1978. In seguito, nel 1978, firmò con l'Olimpia Milano, dove in nove anni vinse 4 scudetti (1982-85-86-87), due Coppe Italia (1986 e 87), una CoppaKorac (1985) e una Coppa dei Campioni, mentre l'ultimo anno, 1986/87, fu l'anno del 'Grande Slam'. E' anche celebre per le numorose pubblicità in slang italo- americano, che lo resero celebre anche ai non esperti di Pallacanestro!
Jeff Dowd (born November 20, 1949) è un film producer, nonchè attivista politico e membro dei "Seattle Seven," fu incarcerato per una violenta protesta contro la Guerra in Vietnam. Più tardi si trasferì a Los Angeles per diventare un film producer indipendente. Lì conobbe i fratelli Coen all'epoca del loro Blood Simple". I Coen costruirono il loro personaggio più famoso- Lebowsky- intorno a Jeff Dowd.
Ted Hemmann è nato ad Hartford, Connecticut/USA il 13/02/61. Dal 1976/79 ha frequentato la High School ad Haddam- Killingworth- Connecticut. Dal 1979/82 è stato alla Boston University
dove ha conseguito la Laurea Livello B in Ingegneria Elettronica e Meccanica con Dissertazione sulle "Problematiche relative alla Elettronica applicata ai sistemi di navigazione. Dal 1982 fino al 1984 ha svolto il Servizio militare nella Guardia Costiera con mansioni di controllo delle apparecchiature elettroniche relative a trasmissioni, ricezioni, radar, etc. (America, Caraibi, Europa,Italia). E' arrivato a Bologna nel 1984. E' stato International Marketing Manager per la "Business Solution -Spa". Venditore e trasfertista all'estero per la "
Zanetti A&C S.r.l". Capo Assist. Tenica e Post vendita per "Tecnologie Bioambientali S.P.A." E' stato anche fitopatologo. Consulente in ambiente Emulazione terminale per la "Norand Italia s.p.a". E' stato responsabile a livello Europeo di: Yamano Cosmetics, Smith e Vandiver. Consulente internazionale di Business Ethics. Per la "Sharp Eye" è stato distributore di Pop Corns, macchine per Pop Corns, prodotti
messicani. E' stato anche presidente di una squadra di calcio femminile.
Poi Consulente di Commercio Internazionale e E-Commerce, E- Business applications, Internet applications consultancy per settori alimentari e subito dopo trasfertista all'estero per Monduzzi Editore.
Nel 2000 ha Insegnato Technical english presso la Scuola alberghiera di Cervia. Sempre per il Grand'Hotel di Cervia è stato sistemista di reti informatiche. Un anno dopo tecnico del vetro, località Cervia. A Mirabilandia è stato contemporaneamente Sistemista di Reti informatiche ed elettricista. Dal 2003 fà l'Autotrasportatore. Abbiamo realizzato su questo personaggio un film-documentario che è stato presentato al Biografilm nel 2005 e al Film Festival di Venezia nel 2007.

THE HUMAN FILM TRAILER (long version)

martedì 17 giugno 2008

Jeff Dowd Lebowsky a Bologna

"A volte si incontra un uomo, non dirò un eroe, che cos'è un eroe, ma a volte si incontra un uomo, e sto parlando di Drugo, a volte si incontra un uomo che è l'uomo giusto nel posto giusto, là dove deve essere, e quello è Drugo...a Los Angeles, e anche se quell'uomo è un pigro e Drugo lo era di sicuro, forse il più pigro di tutta la contea di Los Angeles, e il che lo mette in competizione per il titolo mondiale dei pigri. A volte si incontra un uomo, a volte si incontra un uomo. Ah, ho perso il filo del discorso. Ah, al diavolo. E' più che sufficiente come presentazione".


Noi atypici avremmo voluto vedere un altro film: l'incontro tra le 2 superstar americane Ted Hemmann e Jeff Dowd Lebowsky. La superstar locale che certifica la grandezza della superstar americana. Come Joyce con Italo Svevo o Tarantino coi B-Movie. Chi ha allora preso il posto del grande Ted? Naturalmente il suo fedele scudiero "Cicci Mo Tao", detto Zefram, detto Capitan Kirk, grande e ormai impareggiabile icona della bolognesità. E' bastata un'occhiata tra Cicci Mo Tao e Jeff. "Questione di feeling", di chimica, corrispondenza di amorosi sensi. Cicci Mo Tao è stato il Cicerone, il traghettatore verso la bolognesità ormai al cpolinea. Indimenticabili i momenti di trash talking tra i 2. A seguirli un centinaio di fan riuniti davanti alla Videoteca "L'Occhio Privato", che ha ottimamente organizzato l'evento, offrendo anche birra, salumi e formaggi. C'era anche la blogger bolognese "Maude Lebowsky", disponibilissima a dialogare con noi- da cazzona quale dice di essere- e due ragazzi, che aspettavano la star coi bicchieri pieni di "White Russian". C'era il padre di Jeff, arzillo 90 enne, che parla ancora un buon italiano e che insegnava "Storia dei Sistemi economici" all'Università di Modena. Ma c'erano soprattutto i "Vecchi Amici", i cazzoni di sempre, che non potevano perdersi un Evento di questa portata: Bufalo, Marmuz, Lando, i Rude Pravo, ecc.

PS: indimenticabile la scena finale con Cicci Mo Tao che regala la rosa a Jeff!

sabato 14 giugno 2008

Biografilm 2008- Street Thief


Venerdì 13 giugno ore 10. Arrivo al Lumiere per la 4'edizione del Biografilm Festival- International Celebration of Lives-, mi guardo un po' in giro, saluto Andrea Romeo- direttore e ideatore- e Alan Porta- il suo braccio destro-, vado alla cassa, mi prendo il programma. Non sono in tempo per "Shake the devil off" -iniziava alle 21,30-, rimangono "Street Thief" e "Confessions of a dangerous man" di George Clooney. Scelgo il primo e faccio bene. "2 registi decidono di documentare il lavoro di Kaspar Carr, ladro specializzato di furto con scasso. Le azioni vengono preparate da Carr con incredibili artifici durante il giorno e poi messe in atto con maestria la notte, sotto gli sguardi increduli e complici dei 2 documentaristi. Ma quelli del mestiere non sono gli unici trucchi messi in opera dal protagonista".
Esco eccitato dalla sala. Grande film; anche Erica e Tommaso- amici, ma anche divoratori di celluloide- sono d'accordo, ma rimane un dubbio. Sarà tutto vero? Come hanno fatto gli autori ad avere tutte le liberatorie- non c'è un volto oscurato-?. E qual è la spinta che induce uno scassinatore a farsi filmare fino alle sue azioni più rischiose? Le riprese e il montaggio sembrano fatte apposta per ingannarti, ma allo stesso tempo Kaspar Carr- il ladro- è assolutamente credibile. Non ce la faccio. All'uscita c'è Alan Porta. Devo chiederglielo, è più forte di me: "Alan, è un mockumentary?"
Alan: "Te lo devo proprio dire?" Gli rispondo: "Sì, sono troppo curioso!".
Alan: "Kaspar Carr è il regista"
Incredibile. Qui si toccano proprio i vertici massimi del Mockumentary, Street Thief è il film che più mi ricorda lo straordinario e irraggiungibile "F for Fake" di Orson Welles, ma anche il nostro "The Human Film", di cui il bravissimo critico Gabriele Veggetti così ha scritto in relazione al mockumentary: "La finzione cinematografica, il paradosso della realtà
filmica, è tutto giocato su un tacito patto con colui che
guarda. Posso ingannarti (purchè ti abbia opportunamente
informato) con una costruzione narrativa plausibile,
oppure presentarti la realtà così come la macchina da
presa può cogliere direttamente dagli eventi, senza che
questi vengano in qualche modo modificati da chi li
riprende, con la logica e gli stilemi riconoscibili del
documentario.
E’ su questo discrimine incerto che si operano tutte le
falsificazioni possibili, tutte le contraffazioni dei falsi
documentari che nascondono elaborate “messe in scena”;
pur tuttavia il pubblico viene informato su ciò che sta
guardando, fiction o documentario, vero o falso che sia".

Street Thief's trailer


KILLERS OF THE FLOWER MOON, dubbi, qualche perplessità? 2 battute su #killersoftheflowermoon

"In queste settimane, un film proiettato nelle sale cinematografiche ha scatenato una sorta di guerra di opinioni, ancor più ridicola ...