domenica 14 ottobre 2007

Squitieri for Tarantino-Venezia Film Festival 2007 (anche se il tifone ce l'ha portato via)



Quentin Tarantino è il grande sponsor globale del cinema italiano di genere, e si deve a lui la spinta per l'allestimento di una sezione speciale tutta dedicata allo "spaghetti western" - espressione inventata in Italia, contrariamente a quanto si crede - in questa mostra del cinema di Venezia.
Il cinema italiano di "serie B" - anche Sergio Leone fu giudicato un autore di "bassa classifica" quando uscì con "Per un pugno di dollari" - ch'è stato elogiato apertamente da un'intera, talentuosa generazione di registi americani, oltre al già citato maestro del "pulp" : Joe Dante, Brian De Palma e Tim Burton, opportunamente premiato "alla carriera" dalle mani del suo attore "feticcio" Johnny Depp, che ha scatenato le isterie di tante donne venute alla passerella del Lido per lui ed anche Richard Gere.
Ci voleva il "tifone Tarantino" per rivalutare lo spaghetti western, con tanti protagonisti presenti al Lido.
Volevamo incontrare Quentin ma un tifone ha impedito il volo aereo per l'Italia, e allora ci siamo consolati parlandone con Pasquale Squitieri - "anfitrione" disponibile e piacevole - che elogia il cinema italiano degli anni '70, rammaricandosi che quella generazione di filmaker italiani "saccheggiata" nelle idee dai coetanei yankees non raggiunse mai i grossi budget ed il cinema commerciale, parte distrutto dall'avvento delle tv berlusconiane nei "fantastici" anni '80, e quel che n'è rimasto è stato colonizzato dall'industri Usa con prodotti talvolta buoni ma altre volte inguardabili.
Ed è sopravvissuta la commedia all'italiana, ormai parodia dei film del boom, becera, replicata oltre ogni buon senso ed incredibilmente rivalutata da certa critica.
Di diversa opinione è stata invece Amanda Sandrelli - giurata del festival - che abbiamo incontrato in autobus : più legata allo sceneggiato e al cinema "tradizionale", apprezza solo "Le iene" e "Pulp fiction", mentre giudica "trash" la produzione successiva ch'è chiaramente legàta al cinema amerikano di genere nelle situazioni e nel ripescaggio di attori di culto.
Ringraziamo la disponibilità dell'attrice nei nostri riguardi, pirati da festival che non siamo altro.

(Bufalo)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Li ho visti tutti e 2. Io sto con Squitieri. Il cinema italiano fà cagare.

Marco Poli ha detto...

Il cinema italiano è morente, e forse ne stiamo parlando "a babbo morto".
E' finalizzato ad un pubblico di lobotomizzati cui si dà sempre la stessa storia, tanto lui non c'ha memoria ("Largo all'avanguardia", Skiantos) ... fregnacce sentimentali del tipo "lui ne vuole ma lei non gliela dà perchè è stronza" oppure "lui è un disgraziato e lei ch'è tanto brava e onesta - che scema - gliela dà", con la complicazione dei tempi moderni : "sono entrambi problematici, non capiscono loro stessi, come possono capire il partner ? E si lasciano".
Minchiate per gente che si beve il Grande Fratello n. 8 e presto n. 9 (aggiornatemi se qui ho sbagliato, perchè sono 4 anni che non guardo la tele) e non chiede altro, mentre nel resto del mondo civile il Gf è un format già "cotto" ed abbandonato (o quasi) DA ANNI.

Il problema è questo ... mettiamoci pure delle case di produzione che hanno fifa di rischiare soldi - ma con un pubblico così c'è da capirlo - e allora che ci rimane da sperare ?
Un'inversione di tendenza che - se persisterà il "soft planning" economico - sarà lentissima a concretizzarsi in "massa".
Forse, un bel crollo argentino sarebbe la soluzione più salutare per questo paese umarellizzato ... una bella svegliata e nuovi, imprevisti orizzonti che si aprono ...

Walter ha detto...

Bufalo, d'accordissimo con te, come al solito. Mentre all'estero fanno il GF con scimmie che si inculano, gente che fà a botte, considerandolo ormai obsoleto, in Italia il GF 8 è esattamente uguale al primo. E se negli States il cinema è spazzatura per imbecilli da esportare nel mondo
(vedi blockbuster idioti) con grandi investim. pubblicitari e abili piani marketing, le energie creative e professionali vanno nei telefilm -i veri laboratori creativi-. Noi come rispondiamo a questo? Con Scuola di Polizia 8, Don Matteo 7, Distretto di Polizia 7.

Marco Poli ha detto...

"Mentre all'estero fanno il GF con scimmie che si inculano, gente che fà a botte"

Ah ah ... queste le devo vedere !

Sui telefilm è vero, i loro diventano "cult" in tutto il mondo - anche in italia - ma non perchè sono targati "Amerika" : semplicemente sono fatti da dio (il livello tecnico è quello del lungometraggio, sul soggetto si sbizzariscono e si trova di tutto).

L'italia ? Una parrocchietta.
Basti guardare l'imbarazzante - è dire poco - "Carabinieri", oltre quelli che hai citato. E mi dispiace che Andrea Roncato sia finito in quella merda (s'io fossi carabiniere li denuncerei per vilipendio dell'Arma) ma deve campà ... insomma ...

Per restare in tema-Brass, di un poliziesco che andava in onda su Rai3 però dobbiamo salvare Julia Majarchuk, l'ennesima scoperta di Tinto (dal nome direi Ukraina) dal culo fenomenale ...

Walter ha detto...

Il conformismo di questo Paese è preoccupante. Fà bene chi fà le valigie. Ieri ho visto la trasmissione della Gabanelli "Report". Incredibile quanto siamo ignoranti e coglioni. Gli inglesi rifilano agli Enti Locali dei prodotti finanziari derivati, guadagnando delle cifre da capogiro...Ma come si può essere così coglioni. Tanto paga Pantalone.

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